Se qualcuno ci domandasse quale rapporto intercorra tra l’uomo e le cose, ci meraviglieremmo anzitutto per la domanda, che non dovrebbe nemmeno essere formulata.
È evidente, infatti, come debba essere la considerazione dell’uomo a prevalere sulle cose.
Ma, se dopo la risposta, ci fermassimo un attimo per verificare cosa accade nel contesto di ogni giorno, sarebbe facile scoprire che quanto asserito con tanta sicumera, non sempre trova riscontro in quella realtà politica, economica e sociale, che trova collocazione nelle varie discipline sociali che ornano lo scibile umano.
Immaginiamo l’uomo collocato sulla sommità del monte del Pensiero e le cose dislocate a valle e proviamo a individuare in quale direzione stiamo orientando il nostro comportamento di esseri emancipati e civilissimi del XXI secolo.
Scopriremo che è in corso una sorta di umanizzazione delle cose che le fa ascendere alla cima del monte, con contestuale processo inverso che porta alla “cosificazione” dell’uomo.
Siamo ancora in tempo per riumanizzare l’uomo, oppure è diventato irreversibile il processo in corso che lo porta in modo inglorioso (e tra l’indifferenza generale) a scivolare miseramente a valle, tra le cose?
Pp 180
2022
Euro 16,00
Isbn 9788833351476
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