La raccolta riprende molti dei temi che hanno trovato luogo nelle precedenti sillogi di Pio D’Errico: il mutare delle stagioni, lo spettacolo miracoloso della natura, il ricordo, trasfigurato dal tempo e dalla nostalgia, del paese natio, gli affetti più cari, la pietà verso l’umanità sofferente, il senso melanconico del trascorre degli anni, il senso di angoscia per l’approssimarsi del “doloroso passo”, la certezza della fede e della bontà e misericordia divine.
Come nelle raccolte degli ultimi anni, anche in quest’ultima si coglie l’intensificarsi della sua meditazione religiosa, soprattutto dopo la perdita dei suoi cari (i fratelli e le sorelle, in particolare le amate Edda e Grazia, gli amici, i colleghi…), sempre sorretta da una fede serena e certa, anche nei periodi più oscuri e tormentati della sua lunga, intensa e gioiosa esistenza. Perché forse è questa la qualità che emerge maggiormente dalle sue poesie e che gli era propria: una gioia intensa e pura del vivere, che lo induceva a guardare con occhio lieto ogni manifestazione della vita e della natura, a godere degli affetti e delle memorie del passato, nonostante i dolori, le angosce, i dubbi e gli interrogativi connaturati alla nostra fragile esistenza, sia pure con quell’innegabile vena malinconica che trapela in molte sue liriche.
Pp 80
2024
Euro 13,00
Isbn 9788833351841
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