Alfonso Palomba – La scuola che non c’è.
Hanno le pagine del libro tutta la pregnanza della testimonianza diretta di un preside che, nell’impegno quotidiano, vive intus et in cute le disfunzioni e le tensioni dell’universo scolastico, da decenni in mezzo al guado e continuamente oscillante tra istanze di rinnovamento e messaggi di conservazione. In questa condizione di continua incertezza trova origine La scuola che non c’è che, partendo da una severa analisi di ciò che nel pianeta scolastico oggi non va, prova a disegnare un progetto di scuola più rispondente alle esigenze dei singoli e alle necessità della società, oltre che proiettata verso l’Europa. La tesi di fondo è così giocata sulla dicotomia tra l’essere e il dover essere, tra l’utopia e la realtà: l’utopia è l’immagine della scuola cui si rifanno i documenti ministeriali; la realtà è la fatica di tradurre quell’immagine in azione didattica e in innovazione non di facciata la vita della scuola. Proprio al crocevia tra la scuola «virtuale» e la scuola «reale» sono i docenti, chiamati oggi, nel nuovo impianto della scuola dell’autonomia, a misurarsi con una radicale trasformazione della natura del proprio lavoro: senza insegnanti, infatti, che siano autenticamente motivati a gestire con la mente e con il cuore il cambiamento in atto a livello di società e di scuola, non si va da alcuna parte.
Ai docenti è, pertanto, dedicato questo libro, che va incontro al bisogno di ripensare la scuola profondamente, alla luce delle nuove normative e soprattutto delle esigenze di miglior formazione dei giovani e, dunque, di miglior servizio alla società.
Pp. 275, illustrato.
Recensioni
Non ci sono ancora recensioni, vuoi essere il primo?